CONFRATERNITA DI SAN GIUSEPPE
La Confraternita San Giuseppe è stata fondata il 13 aprile 1627 in seguito all’assenso fornito dall’allora Arcivescovo Diego Alvares (domenicano spagnolo) ad alcuni sacerdoti, chierici e secolari nobili coratini di erigere una congregazione in onore di San Giuseppe e di edificare una chiesa da dedicare allo stesso santo.
La chiesetta fu eretta fuori le mura della città, precisamente nel luogo detto volgarmente “Vaglio”, e corrisponde alla navata centrale dell’attuale chiesa.
La Confraternita San Giuseppe gode di personalità giuridica ottenuta con Regio decreto n° 1391 del 04/06/1936 col titolo di “Opera Pia San Giuseppe” e dal 15/05/1987 risulta iscritta nel registro delle persone giuridiche presso la Prefettura di Bari al n° 115. Con successivo decreto del Ministero degli Interni del 05/05/2009, la denominazione è variata da “Opera Pia San Giuseppe” a “Confraternita San Giuseppe”.
Il 19 marzo, solennità di San Giuseppe, la confraternita festeggia il proprio titolare partecipando alla celebrazione eucaristica che si svolge nell’omonima parrocchia dove è esposta alla venerazione dei fedeli la statua lignea del Santo risalente al 1766. Nei tre giorni precedenti, invece, i sodali partecipano al triduo di preghiera in preparazione alla solennità.
La Confraternita San Giuseppe attualmente conta 112 iscritti tra confratelli e consorelle, 8 aspiranti (ossia minori compresi tra 14 e 17 anni) e 5 probandi (ossia figli di confratelli e/o consorelle di età inferiore a 14 anni). Inoltre, annovera tra gli iscritti anche due sacerdoti coratini con il titolo di “confratello onorario”.
Negli ultimi decenni c’è stata una costante aggregazione di giovani all’interno del sodalizio e, dal 2023, anche delle donne.
Il consiglio di amministrazione è formato da 11 confratelli, di cui 4 compongono il direttivo e assumono le cariche di Priore, Vice Priore, Cassiere e Segretario.
L’abito del confratello è così composto: camice bianco, cingolo azzurro, tracolla damascata azzurra con bordo giallo contenente l’effige di San Giuseppe, medaglione argentato con l’effige di San Giuseppe legato ad un cordoncino azzurro, fiocco azzurro, guanti bianchi.
L’abito della consorella, introdotto nel 2023, è così composto: mozzetta di colore azzurro con bordo giallo, fiocco azzurro, guanti bianchi e medaglione argentato con l’effige di San Giuseppe legato ad un cordoncino azzurro.
In occasione delle processioni penitenziali del Venerdì Santo, in segno di lutto, il fiocco nero sostituisce quello celeste, i guanti neri sostituiscono quei bianchi, non viene indossato il medaglione e, infine, come segno di penitenza, i confratelli indossano sul capo la buffa (meglio conosciuta col nome di “pappafico”) ossia un cappuccio di stoffa bianca che ha la funzione di coprire interamente il volto dei confratelli durante il trasporto a spalla delle statue di Gesù morto e dell’Addolorata, mentre le consorelle indossano sul capo una veletta nera.
Per quanto riguarda i riti della pietà popolare, la Confraternita San Giuseppe organizza, dalla metà del 1600, la processione penitenziale dei Misteri che si svolge ogni anno il Venerdì Santo. A questa si è aggiunta, successivamente, la processione penitenziale di Maria SS.ma Addolorata che si svolge la mattina del Venerdì Santo e il cui simulacro, un manichino ligneo, risale alla prima metà del 1800.
Ed ancora, unitamente alla Confraternita del Carmine, ha il diritto di portare a spalla sia la statua lignea di San Cataldo, patrono di Corato, durante la processione del sabato e del lunedì della festa patronale di agosto, e sia il busto d’argento durante la processione domenicale.
Il 15 settembre, memoria liturgica della B. V. Maria Addolorata, la confraternita vive la festa parrocchiale partecipando alla messa solenne pomeridiana e, al termine della stessa, alla processione dell’Addolorata che si snoda lungo il corso cittadino.
La confraternita partecipa, infine, anche alla processione del Corpus Domini.
ARCICONFRATERNITA SANTA MARIA GRECA
Nel 1710 fu nominato rettore della Chiesa Santa Maria Greca don Domenico Candido, il quale sentì il bisogno di diffondere il culto della protettrice di Corato “Santa Maria Greca” e quindi pensò bene di istituire una confraternita laicale con il titolo di Confraternita Santa Maria Greca.
Grazie all’intercessione della Madonna Greca, Corato fu liberata da una grave pestilenza che nel luglio del 1656 colpì la città di Napoli e si diffuse anche in Puglia e quindi a Corato.
La Confraternita nacque l’8 febbraio 1712 e dalla sua istituzione ha l’obbligo di mantenere vive le principali funzioni religiose.
A causa di varie vicissitudini, la confraternita si estinse dopo circa 162 anni. Il 17 maggio 1874, per volontà dell’Arcivescovo Mons. Giuseppe de Bianchi Dottula, venne ripristinato con grande solennità il sodalizio, intitolato Arciconfraternita Santa Maria Greca, con il diritto di inalberare il doppio gonfalone nelle processioni.
L’Arciconfraternita Santa Maria Greca ha l’obbligo di sostenere e di finanziare la solennità in onore della Madonna Greca, la cui ricorrenza e festa si celebra il 18 luglio di ogni anno con una messa solenne seguita dalla processione del quadro della Madonna lungo il corso cittadino.
Nell’ambito dei riti della Settimana Santa, nel 1890, dopo una controversia con la Confraternita San Giuseppe di cui si ignorano ancora oggi i motivi, acquisì il diritto di uscire in processione, il Giovedì Santo, il simulacro di Maria SS.ma della Pietà.
Dai primi anni ‘70 del secolo scorso, tale processione è stata spostata al mattino del Sabato Santo per meglio coordinare i tempi della Passione e Morte di Gesù con il significato di questa icona.
Inoltre, l’Arciconfraternita partecipa anche alla processione dei Misteri, che si svolge il Venerdì Santo, durante la quale si occupa del trasporto della statua di Gesù alla canna.
Tra le altre processioni, partecipa con l’abito confraternale a quella del Corpus Domini ed alla solenne processione domenicale del Santo Patrono durante la quale viene portato in processione il busto argenteo di San Cataldo.