I Comuni

a LUCI SPENTE

09 Dicembre 0204

 

Lasciati guidare tra le vie di Corato, dove ti accompagnerò in un viaggio attraverso profumi di ulivi e sapori antichi. Siamo nella Puglia Imperiale, a due passi dal maestoso Parco Nazionale dell'Alta Murgia, dove l'aria è fresca e pulita a 232 metri sul livello del mare.

 

Passeggiamo insieme per il centro storico, dove le pietre calcaree delle antiche vie sembrano sussurrare storie medievali. Si narra che il borgo fortificato risalga all’epoca normanna dell’XI secolo. Qui, ti accompagnerò a scoprire i suoi gioielli: la Chiesa di Santa Maria Maggiore, la Chiesa di San Vito, il Teatro Comunale e i palazzi storici, tra cui il Palazzo Gioia e il Palazzo De Mattis. Ogni edificio è parte di una trama architettonica unica, che si dispiega come cerchi.

 

Proseguiamo il nostro cammino verso il Museo della Città e del Territorio, situato in un ex carcere degli inizi del Novecento. Qui possiamo ammirare ritrovamenti archeologici di 8.000 anni fa, che raccontano delle antiche popolazioni neolitiche di Torrepaone, insieme a reperti preromani e romani, tra cui le pietre miliari della Via Traiana.

 

Appena fuori città, il paesaggio si apre verso la natura incontaminata: campi di ulivi, vigneti e coltivazioni di grano, fino ad arrivare al paesaggio carsico dell’Alta Murgia. Qui, nel territorio del  Parco Nazionale, troverai una delle aree più ricche di vegetazione spontanea, con arbusti, cardi, orchidee selvatiche e piante aromatiche. Il legame tra ambiente e sostenibilità è parte integrante di Corato, grazie alla Carta del Turismo Sostenibile, che tutela il territorio e promuove un turismo responsabile. Corato è anche nota come la Città dell’Ulivo e del Dolmen, rinomata per l’eccellenza nel settore agroalimentare: il suo pregiato olio d’oliva, i vini di qualità, i pastifici e i prodotti caseari sono apprezzati in tutta Italia e all’estero. Ma lascia che ti parli dei taralli, un vanto della tradizione coratina: piccoli cerchi di pasta lavorata a mano, leggeri e fragranti, che dal 1800 vengono prodotti seguendo antiche ricette gustati con un buon bicchiere di vino coratino.

 

Da visitare: Chiesa di Santa Maria Maggiore, Chiesa di San Vito, Teatro Comunale, Museo della Città e del Territorio, Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Palazzo Gioia, Palazzo De Mattis.

 

Guarda il video su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=GwMjY-_KNBI

Venerdì Santo

 

Processione di Maria SS.ma Addolorata

 

La processione di Maria SS.ma Addolorata segna l’inizio dei riti della Settimana Santa coratina e rappresenta un momento di profonda spiritualità e devozione. Essa è organizzata dalla Confraternita San Giuseppe.

 

Il rito processionale è preceduto, alle ore 04:00, da un momento di preghiera che si svolge all’interno della chiesa San Giuseppe ed è riservato ai soli confratelli, consorelle e devoti-portatori della Confraternita San Giuseppe.

 

Nel contempo, all’esterno sul piazzale antistante si radunano centinaia di fedeli che attendono l’uscita della processione.

 

Alle ore 04:50 i rintocchi della troccola, sette in ricordo dei sette dolori di Maria, annunciano l’uscita della processione. Questo tradizionale strumento musicale tipico delle processioni della Settimana Santa è suonato, a turno, dai confratelli di età inferiore ai 14 anni, chiamati probandi. Segue l’uscita della croce penitenziale con tutti i segni della passione di Cristo, poi delle consorelle, dei devoti-portatori e dei confratelli.

 

Alle ore 05:00 il simulacro dell’Addolorata, statua lignea a manichino che risale alla prima metà del 1800, varca il piccolo portone della chiesa accompagnato dalle note struggenti di “Eterno dolore” del maestro Pasquale Quatrano e inizia il suo lento e lungo pellegrinaggio per le vie della città.

La prima mezz'ora circa del percorso processionale, fin quando non ha inizio l’alba, si svolge con le luci pubbliche spente e con le strade limitrofe alla parrocchia illuminate solo dal chiarore delle candele portate in processione dai partecipanti i quali si coprono il volto con la buffa. Nella rimanente parte del percorso, invece, solo chi si occupa del trasporto a spalla del simulacro si copre il volto con la buffa.

 

In tutte le strade percorse, la processione viene accolta con dei drappi banchi e un fiocco nero in segno di lutto appesi ai balconi delle abitazioni e da altarini devozionali preparati dinanzi ai portoni di ingresso dei vari condomini.

 

Durante il percorso, che cambia ogni anno, si vivono tre momenti di preghiera in tre distinti quartieri parrocchiali. Essi si svolgono o dinanzi alla chiesa territoriale o dinanzi a case di riposo per anziani, asili o altri luoghi di particolare rilevanza sociale e sono presieduti dai rispettivi parroci territorialmente competenti. Negli ultimi anni, infine, è stata promossa l’iniziativa di far partecipare, nell’ultima ora del percorso, i bambini che frequentano il catechismo presso la parrocchia San Giuseppe. Essi si aggregano alla processione e, durante il percorso, rivolgono alla Vergine Addolorata le loro personali preghiere e compiono dei gesti simbolici per esprimere la loro devozione.

 

Il ritorno della processione sul piazzale della chiesa, alle ore 10:30, è accompagnato da “Marie ad pedem crucis”, opera musicale composta nel 2015 dal M° Gennaro Sibilano e dedicata all’Addolorata, mentre il rientro in chiesa del simulacro avviene con le note di “Jone” del M° Enrico Petrella.

 

Venerdì Santo

 

Processione dei Misteri

 

Alle ore 20:00 sempre dalla chiesa San Giuseppe si snoda la processione dei Misteri annunciata dal suono stridente della troccola e dal gonfalone nero. La processione dei Misteri è formata da nove statue ognuna portata in processione da un’associazione cattolica o da una confraternita. L’ordine della processione è il seguente:

Gesù nel Getsemani (associazione cattolica gerardina); San Pietro (associazione cattolica Santa Bernadette e Confraternita Misericordia); Gesù alla colonna (Confraternita SS.mo Sacramento e Confraternita Purgatorio); Gesù alla canna (Arciconfraternita Santa Maria Greca); Gesù caricato della croce (Confraternita SS.mo Rosario. Un loro confratello, nei panni del Cireneo, precede il simulacro trascinando a spalla una croce); La Veronica (Confraternita del Carmine); Gesù crocifisso (Confraternita dell’Immacolata); Gesù morto (associazione cattolica Madonna del Pozzo e confratelli della Confraternita San Giuseppe); L’Addolorata (consorelle e devoti-portatori della Confraternita San Giuseppe).

 

Secondo autorevoli fonti storiche, la processione dei Misteri si svolge a Corato dalla metà del seicento tant’è che tre delle nove statue (San Pietro, Gesù caricato delle croce e Gesù morto), tutte in legno di tiglio policromo scolpite e dipinte, risalgono proprio a quel periodo.

 

L’uscita della processione è accompagnata dall’esecuzione di quattro composizioni musicali, composte tra il 2023 e il 2024 dal maestro Gennaro Sibilano, una dedicata ai riti del Venerdì Santo coratino e intitolata, appunto, “Venerdì Santo a Corato”, e le altre tre dedicate ad alcuni dei simulacri portati in processione: “A Gesù e il Cireneo”, “Al Calvario” e “A Gesù morto”.

 

Durante il percorso, poi, viene eseguita anche l’ultima opera musicale composta nel 2024 sempre dal M° Sibilano e dedicata al simulacro di San Pietro dal titolo “A Kefa”.

 

Nel tratto iniziale e finale della processione tutti i partecipanti si coprono il volto con la buffa in segno di penitenza mentre, nel resto del tragitto, solo coloro che trasportano a spalla i simulacri.

 

Alle ore 21:00 circa inizia il caratteristico “percorso a luci spente” lungo i dedali del borgo antico con i confratelli e le consorelle che portano un passo cadenzato. I balconi delle abitazioni vengono addobbati dalla Pro Loco Quadratum con i segni caratteristici della pietà popolare coratina (croci e lenzuola bianche con segno di lutto), le luci della pubblica illuminazione rimangono spente e i vicoli sono illuminati solamente dalla luce fioca dei lumini posizionati sui balconi e cornicioni e dalle candele che vengono portate in processione da tutti i partecipanti. Durante il “percorso a luci spente” tutti i confratelli si coprono nuovamente il viso con la buffa in segno di penitenza.

 

Alle ore 22:00 la processione raggiunge nuovamente la chiesa San Giuseppe per sostare sul piazzale antistante dove ha luogo la Via Crucis cittadina, presieduta dal coordinatore zonale e animata dalle comunità parrocchiali o da altre realtà associative locali.

Al termine di ogni stazione il rispettivo simulacro fa rientro in chiesa accompagnato da un canto intonato dal coro della Parrocchia San Giuseppe.

Il rito si conclude alle ore 23:30 circa.

 

Alla processione dei Misteri partecipano, oltre a tutte le confraternite e associazioni cattoliche cittadine, anche le autorità civili e militari tant’è che la statua di Gesù morto è scortata da due Carabinieri in G.U.S., mentre la statua dell’Addolorata è scortata da due agenti di polizia e due vigili urbani.

 

 

 

Sabato Santo

 

Processione di Maria SS.ma della Pietà

 

Alle ore 05:00 dalla chiesa di Santa Maria Greca ha inizio la processione di Maria SS.ma della Pietà, la cui statua risale al periodo compreso tra il 1875 ed il 1899. L'uscita della processione è preceduta, alle ore 05:00, da un momento di preghiera animato dai confratelli, dalle consorelle e dai devoti-portatori.

 

Alle ore 11:30 la processione attraversa Via Luisa Piccarreta, stradina del centro storico limitrofa alla chiesa Santa Maria Greca, laddove la statua sosta, per diversi minuti, dinanzi alla Casa - Museo della Serva di Dio Luisa Piccarreta per vivere un momento di preghiera, molto sentito e partecipato dalla cittadinanza, animato dall’associazione Luisa Piccarreta P. F. D. V. e dalla comunità parrocchiale di Santa Maria Greca.

 

Alle ore 12:00 la processione fa rientro in chiesa.

 

Venerdì Santo / 18 aprile 2025

• CORATO / Processione di Maria SS.ma Addolorata / Chiesa di San Giuseppe / ore 4.50

• CORATO / Processione dei Misteri / Chiesa di San Giuseppe / ore 18.00

 

 

Sabato Santo / 19 aprile 2025

• CORATO / Processione della Pietà / Chiesa di Santa Maria Greca / ore 6,50

 

CONFRATERNITA DI SAN GIUSEPPE

 

La Confraternita San Giuseppe è stata fondata il 13 aprile 1627 in seguito all’assenso fornito dall’allora Arcivescovo Diego Alvares (domenicano spagnolo) ad alcuni sacerdoti, chierici e secolari nobili coratini di erigere una congregazione in onore di San Giuseppe e di edificare una chiesa da dedicare allo stesso santo.

 

La chiesetta fu eretta fuori le mura della città, precisamente nel luogo detto volgarmente “Vaglio”, e corrisponde alla navata centrale dell’attuale chiesa.

 

La Confraternita San Giuseppe gode di personalità giuridica ottenuta con Regio decreto n° 1391 del 04/06/1936 col titolo di “Opera Pia San Giuseppe” e dal 15/05/1987 risulta iscritta nel registro delle persone giuridiche presso la Prefettura di Bari al n° 115. Con successivo decreto del Ministero degli Interni del 05/05/2009, la denominazione è variata da “Opera Pia San Giuseppe” a “Confraternita San Giuseppe”.

 

Il 19 marzo, solennità di San Giuseppe, la confraternita festeggia il proprio titolare partecipando alla celebrazione eucaristica che si svolge nell’omonima parrocchia dove è esposta alla venerazione dei fedeli la statua lignea del Santo risalente al 1766. Nei tre giorni precedenti, invece, i sodali partecipano al triduo di preghiera in preparazione alla solennità.

 

La Confraternita San Giuseppe attualmente conta 112 iscritti tra confratelli e consorelle, 8 aspiranti (ossia minori compresi tra 14 e 17 anni) e 5 probandi (ossia figli di confratelli e/o consorelle di età inferiore a 14 anni). Inoltre, annovera tra gli iscritti anche due sacerdoti coratini con il titolo di “confratello onorario”.

 

Negli ultimi decenni c’è stata una costante aggregazione di giovani all’interno del sodalizio e, dal 2023, anche delle donne.

 

Il consiglio di amministrazione è formato da 11 confratelli, di cui 4 compongono il direttivo e assumono le cariche di Priore, Vice Priore, Cassiere e Segretario.

 

L’abito del confratello è così composto: camice bianco, cingolo azzurro, tracolla damascata azzurra con bordo giallo contenente l’effige di San Giuseppe, medaglione argentato con l’effige di San Giuseppe legato ad un cordoncino azzurro, fiocco azzurro, guanti bianchi.

 

L’abito della consorella, introdotto nel 2023, è così composto: mozzetta di colore azzurro con bordo giallo, fiocco azzurro, guanti bianchi e medaglione argentato con l’effige di San Giuseppe legato ad un cordoncino azzurro.

 

In occasione delle processioni penitenziali del Venerdì Santo, in segno di lutto, il fiocco nero sostituisce quello celeste, i guanti neri sostituiscono quei bianchi, non viene indossato il medaglione e, infine, come segno di penitenza, i confratelli indossano sul capo la buffa (meglio conosciuta col nome di “pappafico”) ossia un cappuccio di stoffa bianca che ha la funzione di coprire interamente il volto dei confratelli durante il trasporto a spalla delle statue di Gesù morto e dell’Addolorata, mentre le consorelle indossano sul capo una veletta nera.

 

Per quanto riguarda i riti della pietà popolare, la Confraternita San Giuseppe organizza, dalla metà del 1600, la processione penitenziale dei Misteri che si svolge ogni anno il Venerdì Santo. A questa si è aggiunta, successivamente, la processione penitenziale di Maria SS.ma Addolorata che si svolge la mattina del Venerdì Santo e il cui simulacro, un manichino ligneo, risale alla prima metà del 1800.

 

Ed ancora, unitamente alla Confraternita del Carmine, ha il diritto di portare a spalla sia la statua lignea di San Cataldo, patrono di Corato, durante la processione del sabato e del lunedì della festa patronale di agosto, e sia il busto d’argento durante la processione domenicale.

 

Il 15 settembre, memoria liturgica della B. V. Maria Addolorata, la confraternita vive la festa parrocchiale partecipando alla messa solenne pomeridiana e, al termine della stessa, alla processione dell’Addolorata che si snoda lungo il corso cittadino.

 

La confraternita partecipa, infine, anche alla processione del Corpus Domini.

 

 

ARCICONFRATERNITA SANTA MARIA GRECA

 

Nel 1710 fu nominato rettore della Chiesa Santa Maria Greca don Domenico Candido, il quale sentì il bisogno di diffondere il culto della protettrice di Corato “Santa Maria Greca” e quindi pensò bene di istituire una confraternita laicale con il titolo di Confraternita Santa Maria Greca.

 

Grazie all’intercessione della Madonna Greca, Corato fu liberata da una grave pestilenza che nel luglio del 1656 colpì la città di Napoli e si diffuse anche in Puglia e quindi a Corato.

 

La Confraternita nacque l’8 febbraio 1712 e dalla sua istituzione ha l’obbligo di mantenere vive le principali funzioni religiose.

 

A causa di varie vicissitudini, la confraternita si estinse dopo circa 162 anni. Il 17 maggio 1874, per volontà dell’Arcivescovo Mons. Giuseppe de Bianchi Dottula, venne ripristinato con grande solennità il sodalizio, intitolato Arciconfraternita Santa Maria Greca, con il diritto di inalberare il doppio gonfalone nelle processioni.

 

L’Arciconfraternita Santa Maria Greca ha l’obbligo di sostenere e di finanziare la solennità in onore della Madonna Greca, la cui ricorrenza e festa si celebra il 18 luglio di ogni anno con una messa solenne seguita dalla processione del quadro della Madonna lungo il corso cittadino.

 

Nell’ambito dei riti della Settimana Santa, nel 1890, dopo una controversia con la Confraternita San Giuseppe di cui si ignorano ancora oggi i motivi, acquisì il diritto di uscire in processione, il Giovedì Santo, il simulacro di Maria SS.ma della Pietà.

 

Dai primi anni ‘70 del secolo scorso, tale processione è stata spostata al mattino del Sabato Santo per meglio coordinare i tempi della Passione e Morte di Gesù con il significato di questa icona.

 

Inoltre, l’Arciconfraternita partecipa anche alla processione dei Misteri, che si svolge il Venerdì Santo, durante la quale si occupa del trasporto della statua di Gesù alla canna.

 

Tra le altre processioni, partecipa con l’abito confraternale a quella del Corpus Domini ed alla solenne processione domenicale del Santo Patrono durante la quale viene portato in processione il busto argenteo di San Cataldo.

 

 

Info Comune

Comune di Corato

T +39 080 9592111

 

Polizia Municipale

T +39 080 872 1014

 

Infopoint turistco

Piazza Sedile, 45

T +39 080 872 0861

infopointcorato@gmail.com

 

www.comune.corato.ba.it

www.settimanasantacorato.it